sabato 24 maggio 2014

Anche il Grillo canta dalla Vespa


grillo da vespadi Fabrizio Pace – Era dal 1993, come lui stesso ha ammesso, che non metteva piede in una rete pubblica italiana. Beppe Grillo ha voluto partecipare ad uno dei suoi talk-show più detestati pubblicamente, perché come lui stesso ha  ammesso ne ha capito l’importanza mediatica. Una puntata di Porta a Porta molto poco politica, nella quale il vero trascinatore dei 5 Stelle oltre a regalare un po’ di puro cabaret si è presentato o almeno ha tentato di farlo alla totalità dei pensionati, avendo capito dove si annidano i voti sui quali già il Cavaliere ha puntato. Dopo i saluti di rito, accolto quasi come un capo di stato, ha cercato di far apparire la parte del suo carattere più, pacata e rassicurante per cercare di recuperare quel solco che ha scavato nella mente degli italiani quando, durante un delirio di onnipotenza ad un suo comizio pubblico, dopo aver vaneggiato su Stalin si è auto-definito oltre Hitler. La presentazione di un plastico che nelle intenzioni del comico genovese verrà regalato al presentatore apre lo show. Unica scoperta della serata, oltre il fatto che si è dichiarato pubblicamente un evasore del canone RAI, il processo pubblico on line che dovrebbe essere effettuato dal popolo contro i ricchi e potenti una volta preso il potere. Ciò dopo che si saranno vinte sia le Elezioni Europee che quelle Nazionali.  Grillo è senza dubbio un buon comunicatore questo glielo si deve riconoscere ma il suo limite  è credere e far credere che tutto oltre il Movimento 5 Stelle è corrotto, inutile  o addirittura dannoso. Insomma si propone come il salvatore della patria lui che alla fine non avrà personalmente un ruolo politico vero e proprio. Lui è colui che arringa le folle, che usa il verbo abilmente  per attirare “adepti”, ma chi realizzerà in concreto quello che vi racconta, oltre  Di Maio chi ha partorito il M5S in questi anni? Le volte però che appare in tv, non in strada ma in uno studio televisivo e forse per questo non ama farlo, necessariamente non può alzare i “decibel” del suo discorso e di conseguenza il suo monologo perde un po’ del suo patos che di norma infiamma i suoi sostenitori. Sicuramente molto delle storture del sistema italiano denunciate dal portavoce ufficiale del Movimento 5 Stelle sono reali e incontestabili ma la continua denigrazione del nostro paese e la mancanza di speranza in un miglioramento della situazione inscindibile assolutamente dalla presa di potere del suo movimento, comincia a stancare anche i più pazienti. Troppa confusione all’interno del suo partito dove convivono anime di sentore politico differente è questa la realtà con la quale Grillo si troverà a fare i conti e su cui tutte le volte glissa raccontando solo di cittadini spinti dalla legalità che invece è un valore al quale tendono tutti. Ma come lui stesso ha ammesso da Bruno Vespa siamo in campagna elettorale ed allora si allinea agli altri leader e le racconta come vuole lui..

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