venerdì 30 gennaio 2015

Solo retrospettiva dall’amministrazione comunale, preoccupato il CDX reggino

Si sono riuniti questa mattina ed hanno indetto una conferenza stampa i consiglieri comunali di Forza Italia, Reggio Futura e Nuovo Centro Destra, condotti dal Lucio Dattola, hanno espresso una valutazione relativa alle iniziative intraprese dall’amministrazione Falcomatà in questi primi 90 giorni di vita. Quattro i temi fondamentali che hanno incentrato l’attenzione dei presenti: Società in House, Decreto Reggio, Situazione Atam e Testamento Biologico. Non sono state mosse vere e proprie critiche ma si è manifestato un sentimento di seria preoccupazione per la piega che stanno prendendo gli eventi. Non si è potuto trascendere dal menzionare gli eventi che hanno portato il Governo Renzi a mutilare di 9 milioni di euro il Decreto Reggio e l’immobilità\impotenza del governo cittadino nel tentare una “soluzione riparativa” . Più gravi sono le esternazioni con le quali si vuole sostenere  che i soldi del Decreto Reggio vengono bloccati a causa del contenzioso con una qualsiasi ditta. Questa è una possibilità che non è stata prevista dal legislatore. I fondi destinati non si possono bloccare per evitare pignoramenti. Anche il testamento biologico e l’approvazione  del suo regolamento senza condivisione anzi con voto contrario dell’opposizione potrebbe secondo Pasquale Imbalzano potrebbero creare dei problemi al mondo clericale. Per quel che riguarda le due nuove Società In House, Lucio Dattola ha espresso perplessità perché si prospetterebbero delle nuove spese del denaro pubblico che invece potrebbero essere agevolmente evitate. Il capogruppo di Reggio Futura Antonino Maiolino ha chiesto a tal proposito l’istituzione di un tavolo tecnico da dedicare alle società in house. Sul trasporto pubblico locale sarebbe auspicabile una una ricapitalizzazione societaria. Comune e Regione devono impegnarsi direttamente  con delle apposite voci di bilancio. Anche in questa situazione gli esponenti del Centro Destra reggino chiedono di allargare le concertazioni a tutte le parti in causa in modo da poter avere, una volta per tutte,un quadro totale delle necessità e degli interventi da fare.

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